Baby Reindeer è la serie di Netflix tratta dalla vera storia del protagonista Richard Gadd vittima di stalking.

Il comico scozzese Richard Gadd è stato tormentato per più di tre anni da una donna determinata a rendere la sua vita un inferno.

Questo adattamento televisivo, proveniente da un’opera teatrale acclamata, è stato accolto con una carica di angoscia, raccontando una storia terrificante radicata nella dura realtà.

Baby reindeer

La trama di Baby Reindeer

Prodotto dallo stesso team dietro al noto show “It’s The End of the F***ing World”, la serie segue il rapporto distorto del comico Donny Dunn con la sua stalker, Martha, e l’impatto devastante che questo ha sulla sua vita, esplorando anche un trauma vissuto in passato.

Richard Gadd ha portato per la prima volta “Baby Reindeer” al Fringe di Edimburgo nel 2019, riducendo la storia agli elementi essenziali ma strazianti, rendendo palpabile la paura e lasciando un finale devastante.

La storia vera

Nella vita reale, Gadd ha ricevuto migliaia di e-mail, messaggi, e persino minacce alla sua famiglia da parte della stalker.

Nonostante i suoi sforzi, le autorità non hanno inizialmente preso sul serio la sua denuncia, riflettendo una triste realtà in cui lo stalking degli uomini non è sempre riconosciuto con la stessa gravità.

La serie, così come la vita reale di Gadd, esplora il tema dello stalking in modo crudo e senza filtri, mettendo in luce la paura e l’insicurezza che accompagna una situazione del genere. Gadd stesso ha osservato che, nonostante la mancanza di violenza fisica, il suo timore per la propria sicurezza era tangibile, poiché non sapeva fino a che punto la situazione avrebbe potuto degenerare.

baby reindeer

Oltre allo stalking, la serie affronta anche il tema dell’abuso sessuale, un’altra esperienza vissuta da Gadd nella vita reale. Questo trauma si intreccia con quello dello stalking, mostrando come eventi così traumatici possano influenzare profondamente la vita di una persona.

SPOILER!

Alla fine, in Baby Reindeer, la stalker viene condannata a nove mesi di carcere e a un ordine restrittivo di cinque anni. Tuttavia, nella vita reale, Gadd non può dire molto a riguardo, se non che la questione è stata “risolta: “È stata risolta. Avevo sentimenti contrastanti al riguardo: non volevo sbattere in prigione una persona così malata mentalmente”.

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