In occasione della presentazione della prima stagione, nel 2016, Dan Fogelman disse di aver ideato This is us per trasmettere allo spettatore speranza, ottimismo, commozione, perché stanco dello stile sempre più cinico delle produzioni recenti. Non poteva immaginare che gli ultimi anni sarebbero stati i più difficili della storia recente e che il pubblico avrebbe risposto in massa, positivamente, rendendo la serie un instant classic.

Sei anni e sei stagioni dopo, This is us si è congedata dal suo pubblico e l’ha fatto con una delle sue stagioni migliori. L’episodio finale – Us – è stato trasmesso lo scorso 24 maggio, in Italia andrà in onda il 27 giugno.

Kevin, Kate, Rebecca e Randall

L’ULTIMA STAGIONE

Il lungo addio ai Pearson è una lettera d’amore, un invito alla vita che torna all’idea originale della serie e la espande.

Il primo, primissimo trailer di This is us venne pubblicato nel maggio del 2016 e spiegava:

“18 milioni di persone nel mondo condividono lo stesso compleanno, ma non è l’unica cosa che hanno in comune”.

Le connessioni tra esseri umani, i casi, le vite che nascono e quelle che muoiono, gli intrecci, le influenze: This is us è sempre stato tutto qui, fino alla fine.

Negli ultimi diciotto episodi Kate, Randall, Kevin e le rispettive famiglie devono fare i conti con la malattia di Rebecca, anticipata già nella stagione precedente. Non è solo un momento di estremo dolore, non può esserlo, ma è soprattutto l’occasione per affrontare il proprio passato, sciogliere i nodi e dare il via a una nuova fase dell’età adulta.

L’idea vincente di Dan Fogelman è quella di prendersi tutto il tempo necessario, regalare a ogni personaggio un ultimo arco narrativo, senza dimenticare nessuno, evitando così di dover chiudere la storia in modo raffazzonato solo nel finale. Arriva così, finalmente, l’occasione anche per Miguel, uno di quei personaggi mai davvero raccontati e a cui la serie riesce a regalare alcuni dei momenti più emozionanti.

Jack e Rebecca

“NON TI TRATTENGO”

Un episodio in particolare, forse più degli altri, può spiegare bene il successo di This is us. “Don’t Let Me Keep You”, “Non ti trattengo”, il quarto della sesta stagione, è un esempio di scrittura, sintesi e commozione. La madre di Jack, Marilyn, muore all’improvviso a causa di un aneurisma e l’uomo è costretto a raggiungerla in Ohio per organizzarne il funerale. Lì Jack si rende conto di aver trascurato per troppo tempo il rapporto con la madre e di non sapere quasi più niente della sua vita.

A legarli, ormai, era solo la telefonata della domenica, aspettata con ansia dalla donna, ma dimenticata spesso dal figlio. Il titolo dell’episodio è la frase con cui Marilyn concludeva ogni chiamata, con garbo, per non infastidire.

La donna si era trasferita in Ohio per nascondersi dal marito violento, ma col tempo aveva trovato il modo di essere felice. Jack scopre troppo tardi la passione della madre per la poesia, conosce l’uomo che le è stato accanto, capisce i suoi errori.

This is us ha sempre dato spazio ai personaggi secondari e Marilyn ne è l’esempio perfetto. La donna compare pochissimo nel corso della serie e il più delle volte non è centrale. Allo spettatore bastano però poche scene per apprezzarla. Non sappiamo niente di lei e l’interesse sta da altre parti, a quella trama orizzontale ancora tutta da sviluppare, eppure la scrittura riesce con poche battute a creare un mondo intero di sensazioni familiari, emozioni.

Kate, Kevin, Rebecca e Randall

KATOBY

This is us incontra Scene da un matrimonio. Il capolavoro di Ingmar Bergman riprendeva una coppia in crisi, la fine dolorosa del loro matrimonio, e lo stesso fa Katoby. La storia d’amore tra Kate e Toby è, forse, tra le più apprezzate, ma la serie ce ne mostra l’epilogo. Non ci sono ragioni o torti, non c’è qualcuno per cui parteggiare, c’è solo la verità di una storia che finisce e di due persone che sbagliano e che si fanno del male.

Katoby potrebbe essere il protagonista della prossima stagione dei premi. Nel corso degli anni This is us ha vinto un Golden Globe, due Emmy, un People’s Choice Awards, tre Screen Actors Guild Awards e chissà che non riesca a strappare ancora qualche riconoscimento.

Kate, Jack e Toby

COME LOST

This is us ha rappresentato per i drammi familiari quello che Lost è stato per le opere di fantascienza: da questo momento in poi, saranno inevitabili i paragoni. In un momento storico in cui sembrava che il genere televisivo avesse esaurito la sua forza, ci ha pensato Dan Fogelman a dimostrare il contrario ed è abbastanza facile immaginare che in tanti proveranno a replicarne la formula.

A noi rimangono sei anni di emozioni.