Uglies il nuovo film disponibile su Netflix è è una critica all’ossessione contemporanea per la bellezza, la paura di invecchiare e l’omologazione.
In un futuro poi non cosi lontano i giovani fanno il loro debutto in società solo se perfetti esteticamente, quindi a 16 subiscono tutti un’ operazione per omologarsi e diventare ” perfetti” qualsiasi cosa significhi.
Gli Uglies e i perfetti
La protagonista, Tally (Joey King), una sedicenne entusiasta di trasformarsi, si trova in una società dove l’uguaglianza estetica è imposta come soluzione ai mali del mondo.
Una società degna di George Orwell, controllata e controllante in cui puoi esserci solo se hai gli occhi dorati esattamente uguale a tanti altri ragazzi, in cui ovviamente sono banditi i libri, colpevoli del libero pensiero.
Non tutti i giovani aspirano ad una trasformazione, alcuni definiti ribelli cercano di ritornare ad un modo ” naturale” , cosiddetto Smoke, in cui i figli assomigliano ai genitori e tutti sono accettati cosi come sono.
In uno scontro tra perfezione e normalità Uglies è la rappresentazione di ciò che sta già accadendo, tra filtri Instagram e TikTok che alterano i nostri connotati per farci apparire ciò che non siamo.
Nonostante il tema dell’accettazione e della lotta contro l’omologazione, il film sembra sbrigativo e poco credibile: il rapido cambiamento della protagonista , che abbraccia la ribellione dopo anni di lavaggio del cervello, risulta poco convincente, ed il finale fa pensare ad un continuo.