Dal 10 ottobre 2025, entra ufficialmente in vigore la nuova legge italiana sull’intelligenza artificiale, la n. 132/2025, che introduce un cambiamento importante per i più giovani.

    Secondo il comma 4 dell’articolo 4, i minori di 14 anni potranno utilizzare sistemi di intelligenza artificiale solo con il consenso espresso dei genitori o di chi esercita la responsabilità genitoriale. L’obiettivo è proteggere i dati personali dei ragazzi e prevenire un uso inconsapevole delle nuove tecnologie, spesso complesse e poco trasparenti.

    Questa misura si inserisce nel solco del Regolamento europeo AI Act (2024/1689), promuovendo un approccio basato su trasparenza, sicurezza e tutela dei diritti fondamentali.

    Ai e minori di 14 anni

    Tuttavia, in pratica, manca ancora un sistema efficace di verifica dell’età che consenta alle piattaforme di distinguere con certezza tra utenti minorenni e adulti. Senza un meccanismo affidabile, infatti, il rischio è che la norma resti sulla carta.

    AI e tutele per i minori di 14 anni

    La nuova disciplina prevede che ogni trattamento di dati personali tramite intelligenza artificiale da parte di minori sotto i 14 anni debba essere autorizzato da un genitore. Questa soglia riprende quanto già stabilito dal Codice Privacy, che aveva fissato a 14 anni il limite minimo per il consenso digitale.

    Il legislatore intende così evitare che i più giovani, spesso ignari dei rischi legati alla condivisione dei propri dati, diventino bersaglio di strategie di marketing o profilazioni automatizzate.

    Ai e minori

    Per gli adolescenti tra i 14 e i 18 anni, invece, il consenso potrà essere dato autonomamente, purché le piattaforme di intelligenza artificiale utilizzino un linguaggio chiaro e comprensibile.

    In definitiva, la normativa rappresenta un passo avanti verso un ecosistema digitale più sicuro, anche se resta aperta la sfida tecnica del controllo effettivo dell’età degli utenti.