Il futuro del cinema passa (anche) per l’intelligenza artificiale, lo dimostrano realtà come EDI Effetti Digitali Italiani e la nuova iniziativa HAI – Human & Artificial Imagination, fondata da Francesco Grisi, Francesco Pepe e Stefano Leoni.

    Durante l’incontro “Facciamolo in AI!”, organizzato presso la sede dell’ANICA a Roma, è stato presentato un documento tecnico e creativo che evidenzia come l’AI generativa stia già rivoluzionando il workflow cinematografico, senza snaturare il ruolo dell’artista.

    Dopo oltre sei anni di studi, il team di HAI sostiene che oggi sia possibile integrare l’intelligenza artificiale nella produzione audiovisiva mantenendo pieno controllo creativo. I vantaggi sono significativi: ottimizzazione dei costi, potenziamento della creatività, maggiore efficienza nella fase di preparazione (pitching, storyboard, previz) e automazione di processi tecnici ripetitivi.

    cinema e intelligenza artificiale

    Applicazioni pratiche per il cinema e intelligenza artificiale

    L’intelligenza artificiale nel cinema consente già di ridurre la dipendenza da pipeline full CGI, spesso costose e lente, concentrando le risorse sulle fasi più strategiche. Tra le applicazioni pratiche più diffuse troviamo:

    • camera tracking e maschere automatiche,
    • animazione e rotoscoping,
    • color grading e upscaling,
    • produzione di establishing complessi o impossibili da girare sul set.

    L’AI apre inoltre nuovi scenari per la ricostruzione di location storiche o la trasformazione di ambientazioni reali in mondi fantasy, grazie al controllo della geometria e della geografia degli spazi a partire da semplici fotografie.

    Un altro settore in forte crescita è la gestione delle scene di massa. Attraverso tecniche di machine learning, è oggi possibile generare folle a partire da green screen, ottenendo risultati realistici e riducendo drasticamente tempi e costi di produzione.

    Cinema, intelligenza artificiale e creatività: una rivoluzione in corso

    L’industria cinematografica vive una fase di profonda trasformazione, paragonabile al passaggio dal muto al sonoro. L’IA nel cinema non solo offre strumenti per semplificare il lavoro tecnico, ma apre anche a nuove possibilità narrative e visive.

    Resta centrale il dibattito etico e creativo: fino a che punto l’intelligenza artificiale potrà arricchire l’esperienza cinematografica senza limitare l’originalità dell’artista? Le sperimentazioni in corso dimostrano che l’AI può diventare un alleato potente della creatività, capace di ampliare gli orizzonti visivi e narrativi.

    Una cosa è certa: il cinema, grazie all’intelligenza artificiale, sta riscrivendo ancora una volta le proprie regole, confermandosi un’arte in continua evoluzione e sempre in dialogo con le tecnologie del suo tempo.