« Immagine e valore della Generazione Z » è una ricerca realizzata dall’Istituto Eumetra MR tra la generazione nata dal 1995 ad oggi. Con l’ennesimo ciclo che si ripete, un’altra generazione si ritrova in senso ostinato e contrario a quella dei propri genitori: ma con una differenza fondamentale, la Generazione Z non vuole la rivoluzione, ma piuttosto qualche passo consapevole e significativo di cambiamento.

    Alla classica triade di valori famiglia/amore/salute che si ritorva sempre nei Baby Boomers (1945-1965), nella Generazione X (1965-1984) e nei Millennials ( 1985-1994) per la Generazione Z si aggiungono i valori dell’onestà, la cultura, il miglioramento di sè e della natura, la solidarietà. Se i Baby Boomers hanno l’interesse per l’avventura, i loro figli non sanno cosa sia. Loro non si affidano a delle vere ideologie,“diversità” è la parola chiave, e gli standard di bellezza che promuovono una perfezione innaturale vengono rigettati in quanto falsi e addirittura pericolosi.

    Posto questo distacco però, questi under 26 non alzano barricate, vogliono essere solo più consapevoli e pragmatici e, sorprendentemente, il 62% è soddisfatto delle delle relazioni con i genitori. I loro punti di riferimento sono i genitori e i fratelli, senza nemmeno esimersi dalle conseguenze delle sconfitte che li circondano, come un divorzio o la perdita del lavoro in famiglia. Ne vedono i limiti, ma nonostante ciò si ritrovano a consigliare libri da leggere al padre o a lamentarsi della madre troppo tempo sul telefono.

    L’ambiente in definitiva è il vero elemento di rottura:  non è solo un diritto, ma una condizione necessaria della vita. La vera unica battaglia in cui la maggior parte di loro si è voluta schierare è quella del Friday for Future. A fronte di questa prerogativa però, non si mostrano arrabbiati con gli adulti, per il mondo che gli hanno lasciato e nonostante le regole del gioco continuino a non andare nel verso giusto. Silenziosamente spianano la loro strada con determinazione, e per i genitori diventa sempre più difficile mettersi dalla parte del moralismo.