In bici per una mobilità più sicura e sostenibile, per noi oggi non solo è possibile ma è una realtà.

    « La bici è l’opportunità di spostarci mantenendo una distanza sociale »ha sottolineato Pierre Serne, presidente del Club delle città e dei territori ciclabili.

    Le biciclette sono oggi un mezzo unico e insostituibile capace di riunire quegli elementi fondamentali di sicurezza, salute e tutela dell’ambiente.

    Non tutti però sono propensi a comprare una bici o hanno delle riserve a usare i servizi di bike sharing.

    Proporre un’alternativa è infatti indispensabile in un momento in cui i mezzi di trasporto non sono del tutto efficaci e ciò spinge le persone a prendere la propria automobile anche negli spostamenti in città.

    In mancanza di concrete alternative, il cambiamento di abitudini è quindi da direzionare, da reinventare, proponendo quindi delle nuove possibilità di spostamento all’interno delle città.

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    Una pedalata in bici in Europa

    Guardando la confinante Francia, ci si rende conto che l’attenzione sul tema è importante e che il rischio di città congestionate e inquinate è stato messo in luce dalla politica, soprattutto a livello locale.

    Il progetto della regione Ile-de-France di Parigi è pronta a mobilizzare fino a 300M€, il 60 % di ciò che è necessario per il progetto di piste ciclabili provvisorie su tutto il territorio, molto rapidi, con installazioni flessibili e leggeri e quindi anche modificabili e non definitive.

    Charlotte Guth, responsabile della mobilità ciclabile nella città di Parigi, ammette la necessità di ripensare velocemente le modalità di spostamento.

    Il loro obiettivo infatti è di creare delle nuove piste ciclabili monodirezionali dove è possibile e soprattutto che intervengano delle zone più congestionate. “Abbiamo già tracciato un pianta che faccia emergere le linee metropolitane e dei bus più utilizzate.

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    Siamo pronti?

    La vera questione sollevata è: “Siamo pronti a penalizzare almeno un’ po’ la macchina e fare spazio ai pedoni o alla bici?” domanda Mathieu Chassignet dell’ Agenzia nazionale dell’ambiente. Perché sei dei comuni che inizialmente hanno rifiutato l’impegno si sono poi in realtà ricreduti come Bordeaux Montreuil, comune confinante con Parigi, che conta impiegare fino a 8 km di piste ciclabili temporanei sugli assi strutturali verso l’interno della capitale.

    E l’Italia? A che punto siamo secondo voi con il cambiamento della mobilità sostenibile?

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