Della Gen Z abbiamo già parlato qui, ma quali sono i vocaboli i giovani di questa epoca utilizzano?
I ragazzi della Gen Z sono nati approssimativamente tra la fine degli anni ’90 e i primi anni ’10 del XXI secolo, e sono generalmente figli della Generazione X
Cambiano i tempi, e pure il linguaggio e infatti la generazione Z ha ridefinito il proprio vocabolario anche sui social network, luogo virtuale in cui i giovani trascorrono la maggior parte del tempo.
Autodefinire il proprio linguaggio è servito alla Gen Z per conquistare una posizione dominante sui social, una scelta che però comporta anche una maggiore distanza nella comunicazione con chi, di quella generazione, non ne fa parte.
A facilitare la diffusione di nuovi vocaboli, sicuramente la globalizzazione, fenomeno che è stato influenzato anche dall’utilizzo di piattaforme social che hanno connesso il mondo e creato metalinguaggi.

E proprio in questi metaluoghi, sono nati termini, alcuni di origine anglofona, altri nati anche attraverso suoni onomatopeici, che possono tradurre in una parola un concetto molto più ampio.
I vocaboli più utilizzati dalla Gen Z
Corsivo o Cörsivœ: è il fenomeno fonetico della dittongazione, per cui una vocale si divide in due parti di diversa apertura, cioè in due vocali diverse, in modo da formare un dittongo. Prende spunto dall’accento milanese.
Ghostare: Termine italianizzato derivante dallo slang inglese “to ghost” che indica l’azione di una persona online che ignora il messaggio di qualcun altro. Chi fa ghosting può ignorare completamente una persona o anche sparire da qualsiasi tipo di contatto.
Blastare: Demolire, umiliare, deridere con l’uso della parola e del sarcasmo qualcun altro, deriva dall’inglese “to blast”, che significa appunto “demolire”, “far esplodere”, “sparare”.
Cringe: Un momento, una frase, una scena, un meme o una persona che creano imbarazzo e un leggero disagio in coloro che guardano o ascoltano.
Triggerare: Provocare una reazione, dall’inglese “to trigger” (“innescare”). Solitamente si usa per la reazione di una persona o di un gruppo di persone quando viene toccato quello che è un argomento sensibile o ricorrente.
POV: Acronimo dell’inglese “point of view”, letteralmente “punto di vista” e ultimamente viene utilizzato nei meme per far calare chi legge nei panni o nella prospettiva di ciò che segue l’acronimo.
Crush: Avere una cotta per qualcuno.
E tu quanti di questi vocaboli utilizzi nel tuo linguaggio quotidiano? Ce l’hai una crush?