L’intelligenza emotiva è la chiave per il successo della vita, secondo Daniel Goleman.
Se positiva, l’intelligenza emotiva, ci dice Goleman, può essere fondamentale addirittura all’ 80% per farci trovare ed arrivare a ciò che desideriamo davvero nella vita.
Le emozioni e il mondo esterno
Secondo il filosofo Cèsar Ojeda, le emozioni ancora oggi sono viste come un qualcosa di irrazionale. Tuttavia questa visione tecnica e macchinosa dell’essere umano sta andando piano piano dissolvendosi con il passare del tempo.
Nonostante tutto la divisione tra emozioni e ragione quando non si tratta di confronto, continua.
Persiste perchè ormai ci muoviamo in un ambiente industrializzato, in cui tutto scorre velocemente. In questo periodo storico, termini come efficienza sono sinonimo di successo personale, sociale e professionale. Nulla di più sbagliato.
Conoscersi meglio attraverso l’intelligenza emotiva
Molti hanno studiato le conseguenze che le nuove tendenze hanno sulla società contemporanea: Fromm, Goleman, Frankl e tanti altri. Ma tutti giungono ad una semplice ed unica conclusione: bisogna conoscere davvero se stessi.
Ed è per questo che l’intelligenza emotiva continua ad essere sempre valida, ci da’ la capacità di imparare a percepire, comprendere e gestire in maniera corretta le proprie azioni.
Tutti gli studiosi considerano le emozioni come intrinseche nell’essere umano, legandosi all’ambito della ragione per cui possiamo decidere di canalizzarli e ottenere grandi risultati a livello individuale e sociale.
Una saggia ragione e un ampio spettro emotivo sono la chiave per affrontare le grandi difficoltà; alla fine affrontare i problemi non è forse il segreto per il successo?
Ojeda e altri psicologi che trattano di questa particolare sensibilità propongono di dimenticare per un periodo l’aspirazione contemporanea di professionalità sofisticata e tecnica. Non dobbiamo mai adattarci ai modelli attuali ma a quelli umani, reali.
Il segreto di una vita soddisfacente sta quindi nell’avere un intelligenza emotiva positiva.
Dimentichiamoci della mercificazione eccessiva dell’uomo e la ricerca costante della professionalità e diamo spazio alle emozioni, sempre guidate però dalla ragione.